domenica 12 ottobre 2014

Fidarsi dell'istinto...oppure no



Abbiamo da poco tempo (storicamente parlando) superato il trauma della scoperta che le favole non esistono, che ecco mi tocca mettere in discussione un altro dogma. 
Lasciate da parte Dio e tutte le religioni, non disturbate neppure Newton o Einstein, e lasciate a riposo anche le nonne. Il mio dubbio riguarda un luogo comune che non so bene chi abbia avuto la brillante idea di mettere in giro: “fidati del tuo istinto.”

Partiamo dal presupposto che la fiducia va conquistata (specie di questi tempi), chi ha sentenziato che l’istinto ci guida verso la cosa giusta ha dimenticato di fare i conti con l’Istinto. 
Ad esempio ho scoperto, anzi mi sono arresa all’evidenza, che il mio Istinto è uno stronzo sadico che si diverte a farmi fare figure di merda. Avrei dovuto capirlo 15, forse 20 anni fa…ma no Ale, dai retta ai luoghi comuni, continua a credere ciecamente nel tuo Istinto, poco importa se poi ogni volta lui si sbellica alle tue spalle mentre tu torni indietro come un cane bastonato.

Perché dico questo? Colpa della saggezza. L’esperienza e la maturità mi insegnano che la conoscenza va condivisa, soprattutto con le generazioni più giovani, perciò la prossima volta che il vostro Istinto vi dirà cosa fare voi chiedetegli: perché dovrei fidarmi di te? E se risponde: perché sono tuo, ditegli che non è una ragione sufficiente. Potrebbe avere il senso dell’umorismo tale da indurvi verso situazioni ridicole solo per farsi una risata in una giornata cupa. Voi non sarete più gli audaci temerari che vanno incontro alle incertezze armati di fiducia ed entusiasmo, no, voi sarete solo i burattini nelle mani di un Istinto che della vita e di come andranno le cose ne sa tanto quanto voi, solo che a differenza vostra si prende le responsabilità che gli date. È il capro espiatorio, nessuna vocina della ragione, solo il colpevole se le cose vanno male. 

“Me lo ha detto l’istinto”.
“E tu perché cazzo gli hai creduto?”
“Credevo fosse degno di fiducia.”
“Come se l’è conquistata?”
“Non lo so, è mio.”
“Anche gli occhi che ho mi appartengono, ma se non metto gli occhiali vado a sbattere. Solo perché sono i miei dovrei fidarmi di loro?”
“Credo di no.”
“Perfetto, quindi cosa farai la prossima volta che l’istinto verrà da te con un nuovo fantastico consiglio?”
“Gli dirò di tornare più tardi?”
“Brava bambina.”
E vissero tutti felici e contenti. Tranne l’Istinto.

“Ho una domanda.”
“Che c’è, bambina?”
“Che succede se non do retta all’istinto e faccio comunque la scelta sbagliata? Non potrò più neppure incolpare lui.”
“Diventerai grande.”
“Istintoooooooooooo!!!! Torna qui!!!”

3 commenti:

Nily ha detto...

Quando t'ho vista la prima volta il mio istinto non era molto ottimista e si sbagliava di brutto.. Ora si che lo posso ribadire: nonostante tutte le disavventure sei un mito!!

iole ha detto...

…il mio, invece, non si è mai sbagliato su di te! sei proprio una grande!! ;)

Alessandra Grandi ha detto...

Grazie!! :))