mercoledì 12 febbraio 2014

Quel che si diventa



Simone de Beauvoir diceva che donne non si nasce, si diventa.
Sorrido sempre, e poi ci penso su, ogni volta che qualcuno mi dice “ti trovo più donna”.
È su quel “più” che mi soffermo a riflettere. Più rispetto a cosa? A due mesi fa? All’anno scorso? 
E cos’è che mi determina più donna: uno sguardo, un trucco, un vestito, un gesto, un uomo?
Donne non si nasce, si diventa.
Me lo sono ricordato ieri sera durante il concerto di una mia amica, una cantante talentuosa e molto femminile. Tra una canzone e  l’altra lei ha detto qualcosa riguardo l’incompiutezza. 
Non starò qui a fare finta di ricordare a cosa si riferisse, ricordo però che sentire parlare di incompiutezza, dopo aver sorriso per quel “più donna” che ancora una volta avevo incrociato in una conversazione, mi ha fatto pensare a Simone de Beauvoir e al viaggio che facciamo per diventare sempre qualcosa di diverso, restando noi stessi.

Forse diventiamo donne cambiando pelle, siamo mutanti e quel che eravamo non si dissolve mai veramente. Diventiamo quello che siamo sempre state. Durante la costante trasformazione, accumulando dei “più” che sembrano non raggiungere mai una vetta, non dimentichiamo di essere incompiute.
Quell’incompiutezza è il mio respiro, lì mi sento al sicuro, è il beneficio dell’incoscienza, il margine di rischio….la sto facendo troppo complicata…è che mi chiedo che cos’è che mi cambia, cos’è che mi rende ogni volta una donna diversa agli occhi di chi mi osserva lentamente? 
Forse è per via della calma, smettere i panni dell’agitazione, del senso di inadeguatezza, della paura del mondo. Sylvie (la cantante) ieri cantava un verso che diceva “I move better when I move slow” (mi muovo meglio quando mi muovo lentamente).  Questa frase apre un mondo. Improvvisamente mi ha fatto inchiodare su un pensiero, corriamo troppo e sbagliamo spesso. Ed effettivamente la lentezza ogni tanto ci rigenera. Di solito quando smetto di correre comincio ad apprezzare il tempo.
Non so cosa avesse in mente Simone de Beauvoir, per quanto mi riguarda diventare donna ha a che fare con il saper godere del tempo che ho qui con me, e in quel tempo costruire un rapporto felice col mondo (e con gli uomini).
In fondo so che oggi, sono meno donna di quello che sarò domani.

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