Morire non è il contrario di vivere, è il contrario di
nascere. Ci sono confini che è difficile riconoscere.
Così la verità vive di vita propria, si combina di esperienze, di punti di vista, di
accadimenti che la stravolgono e, se tutto va bene, la riorganizzano.Spesso muore in silenzio, non vista.
C’è chi mente per proteggere se stesso, chi per proteggere
qualcuno di caro. Chi per gioco, chi per debolezza. Chi per abitudine, chi per
follia. Le bugie fanno ridere, fanno piangere. Spezzano e cuciono.
Le bugie dei politicanti sfilano come fossero modelle
orgogliose sulle passerelle dell’alta moda, ma al contrario delle modelle, le
bugie elettorali indossano bruttezza, sono elogio dell’imperfezione. Sono
palesi simulazioni del vero. Le loro promesse di ragionevole verità sono state
così accuratamente perfezionate da aver perso mistero, sono palesemente false e
non ottengono più nemmeno il beneficio del dubbio. Come una donna rifatta al
punto da aver smarrito non solo la sua età, ma anche la sua storia. La
perfezione ha un che di indecente.
La verità è un’illusione, ci appartiene come un’ombra che
non si stacca mai, si deforma sotto il sole e lungo le vie della strada che
percorriamo. Le verità sono piene di difetti come lo erano le divinità greche,
così terribilmente potenti e fallibili, così smisuratamente, eternamente,
umani.
Quel che ci resta da fare è una scelta: credo nella verità
incorruttibile o credo nella caducità delle bugie?
Personalmente ho smesso di tollerare le bugie dei politici; ed
ho sempre diffidato delle mezze verità. Quando mi capita di essere io stessa il
segreto da nascondere, la bugia da inventare, l’ombra deforme sul marciapiede,
mi dico che l’importante è non perdere me stessa e lasciare che gli errori siano parte giusta delle mie scelte.
Credo che la verità sia fatta della stessa materia di cui
sono fatti i sogni, sottile, impalpabile, luminosa, essenza pura e necessaria
al sostentamento della nostra leggerezza dell’essere.
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