Se a letto non ti riesci ad
addormentare prova a numerare le canzoni che parlano della Luna, o le poesie
ad essa dedicate, otterrai l’effetto “pecorelle che saltano la staccionata” e ti addormenterai cullato dalla notte, perché canzoni e poesie dedicate
alla luna sono praticamente infinite. Il Sole e la Luna sono gli unici compagni
di viaggio che non ci hanno abbandonato mai, che mai ci abbandoneranno. Il sole
che scalda, alimenta e brucia; la luna che guida, consola e seduce. La luna
bella e solitaria, misteriosa e prevedibile, timida e scostumata. “Non giurare
sulla luna! Incostante e bugiarda! Famosa per cambiare la sua faccia ogni
momento.” Diceva Giulietta. L’irraggiungibile Luna. Tranne che per pochi,
innamorati testardi, pionieri coraggiosi.
È stata l’estate dell’universo, questa qui. Ad esempio io ho visto la
stella cadente più bella della mia vita e le ho affidato un bel po’ di desideri,
ma questo, devo ammetterlo, è l’universo che ho visto io. Voi quante stelle cadenti
avete visto passare? Di quali speranze avete gravato il loro viaggio?
E poi c’è Curiosity su Marte,
alla ricerca di un nuovo confine da spostare.
Prima ancora, quella notizia
letta su un quotidiano tra la cronaca, ma che sembrava già un racconto. L’urlo di
una stella, ma ci pensate? Le stelle emettono suoni, magari si parlano pure.
Il
fatto è questo: qualche tempo fa tre stazioni spaziali hanno captato il medesimo
segnale. Una stella indisciplinata uscita dalla sua orbita è stata risucchiata
dalla forza di gravità di un buco nero e sull’orlo del precipizio più oscuro
dell’universo lei urlava. Quel segnale era il suo urlo. Una storia tristissima
e affascinante, che in un attimo spalanca l’immaginazione e ci riporta alla
natura più profonda, davanti alla paura non resta che urlare, sperando che
almeno la voce possa ricordare al resto dell’universo che anche noi ci siamo,
anche noi dobbiamo essere salvati.
Chissà cosa deve aver pensato la
luna quando Neil Armostrong è atterrato sulla sua pallida superficie. Il primo
ad aver ribaltato il punto di vista, passeggiando in quella tuta buffa non guardava
più le espressioni della Luna, ma le maree della Terra. Non credevo che una
leggenda potesse morire, invece era solo un uomo, un uomo diverso da tutti gli
altri. E se ne è andato, in un buco nero misterioso dove magari troverà molte
altre stelle a fargli compagnia.
Canto alla luna
La luna geme sui fondali del mare,
o Dio quanta morta paura
di queste siepi terrene,
o quanti sguardi attoniti
che salgono dal buio
a ghermirti nell'anima ferita.
La luna grava su tutto il nostro io
e anche quando sei prossima alla fine
senti odore di luna
sempre sui cespugli martoriati
dai mantici
dalle parodie del destino.
Io sono nata zingara, non ho posto fisso nel mondo,
ma forse al chiaro di luna
mi fermerò il tuo momento,
quanto basti per darti
un unico bacio d'amore.
(Alda Merini)
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