giovedì 6 ottobre 2011

I folli e gli affamati

Gli affamati sono coloro che non hanno nutrimento, ma sono anche coloro che conservano sempre l’appetito necessario per andare in cerca di una nuova linfa, quelli che non si accontentano, che ambiscono a gustare ogni assaggio, ogni sapore, ogni morso.
Quelli che di fame non muoiono, ma vivono.
Avere fame significa desiderare e il desiderio sollecita la curiosità.

I folli sono coloro che giocano a spingere l’immaginazione un po’ più in là, oltre quell’orizzonte a cui tutti si sono abituati. Se ne fregano delle regole e gliene importa poco anche della gara, i folli non ambiscono ad arrivare primi, ma a cercare nuovi percorsi per poter raccontare com’è stato il viaggio, perché i folli sanno che l’impossibile è una questione di punti di vista, un’opportunità.
I folli affamati sanno cogliere e costruire le opportunità.

Uno dei più grandi visionari dei nostri tempi se ne è andato, ma non ci lascia solo un nuovo stile di vita (come se fosse poco!), la sua eredità più preziosa, per chi vorrà proteggerla dall’ordinarietà dei giorni che si evolvono in fretta, è aver ispirato la nostra volontà di immaginare. Il suo esempio e le sue parole devono valere come un ricordo, non dell’uomo che non c’è più, ma degli uomini e delle donne che noi possiamo diventare solo concedendoci l’opportunità di immaginare, solo accettando il rischio di commettere degli errori in nome di un’idea che non soddisfi mai la nostra fame ma ci faccia sempre sorridere della nostra imperturbabile follia.

1 commento:

Food Fairies ha detto...

Brava Ale!