venerdì 27 maggio 2011

Se comprendere le donne si può....

Lei dice che era meglio quando eravamo piccole, quando ci bastava poco per essere felici, quando l'amicizia era il Polo Nord e il Polo Sud delle nostre giornate, quando le delusioni si bruciavano in fretta e il fiato durava a lungo. Quando imparare era un promessa, una conquista, un’abitudine. Quando giocavamo perché il gioco era la nostra arma per scoprire e vedevamo l'amore come una faccenda da grandi. Loro sì invece ci sembravano sempre preoccupati, incerti, appassionati e per quelle passioni incomprensibili li invidiavamo, eppure all’improvviso li trovavamo infelici. Nessuno sapeva mai spiegarci il perché.
“Un giorno capirete” ci rispondevano. E noi non sapevamo bene che farcene di quell’attesa.

Oggi siamo diventate grandi e abbiamo capito da sole.
Anche se spettiamo ancora una definizione.
Siamo appassionate, incerte, preoccupate, incomprese. A volte ci rifiutiamo di imparare, abbiamo ribaltato le regole del gioco. Per non parlare poi dell’amore che è per ognuna una sfida diversa. Non sappiamo più se sia un mito tramandatoci dalle generazioni precedenti o una ricompensa. Forse addirittura un dovere. Una regola per determinarci sensibili. Io credo che sia un viaggio. Ognuno lo interpreta alla propria maniera. Seguiamo una strada fra mille, ci armiamo di aspettative e destinazioni, scegliamo un compagno e ci allontaniamo con lui. A volte torniamo da sole, a volte ci perdiamo, quando va bene scopriamo luoghi meravigliosi.

Lei dice che era meglio prima. Io dico di no.
Dico di no perché siamo cresciute nonostante le regole cambiassero in corsa, perché ci mettiamo in gioco e ad ogni partita persa impariamo qualcosa in più. Perché abbiamo scoperto quello che prima non aveva sapore: l’amore per noi stesse.

La bellezza è il risultato dell’armonia. Questione di proporzioni ed equilibri. Simmetrie che si incontrano. Qualcuno vorrebbe farci credere che sia una mandibola squadrata, un naso piccolo, gambe lunghe, un sorriso splendente, pelle liscia, capelli di seta. La soluzione di un problema. Tutto si dovrebbe risolvere lì,in quel corpo sodo, in quel sorriso geometricamente inappellabile. Bellezza indiscutibile.
Sarà perché non sono mai stata un granché in matematica, ma io non ci credo. Non ci credo non per idolatria dell’intelletto, né per principio. Non ci credo semplicemente perché so che siamo tutte più belle oggi, uscite dall’età dei calcoli, delle aspettative su noi stesse, l’aspettativa di assomigliare ad un’altra più bella di noi. Siamo più belle perché l’armonia perfetta è quella che resiste alle incertezze, alla paura di non farcela, ad un altro amore finito, ad un altro sogno sfuggito di mano, alla voglia di un nuovo viaggio.
E’ l’armonia che ci protegge e che conquista. E’ l’armonia che ci fa accettare gli errori e ci motiva a ricominciare daccapo. Vi sembra poco? Io ne conosco tantissime di donne belle così. Sono talmente belle che mi fanno stare bene senza generare invidia, e questo va di nuovo contro tutti quei cliché con cui veniamo educate strada facendo.

Ogni tanto la vedo… quella piccola (quasi invisibile!) ruga sotto gli occhi, c’è poco da fare, viene dai sorrisi che ho lasciato andare, e mi sembra che a volte quella ruga lì illumini il mio sguardo. Magari è un’illusione, però che bello potersi illudere! Credere che in fondo quel che abbiamo dato ci rende migliori, quel che daremo ci renderà più belle.

Questo post lo dedico a lei, che c’era quando eravamo piccole, che è diventata sempre più bella, che è forte perché sa fare delle scelte che le fanno male ma sanno di giusto. Le mie amiche, le nostri madri, sono il senso concreto che sbeffeggia e ridicolizza l’inutile credo della perfezione.
Lei dice che era meglio prima. Secondo me però non lo crede poi tanto. Vorrebbe davvero ricominciare tutto dal principio con la fatica che ci è costata arrivare fin qui?

P.S.
Mai stata una femminista e se da questo scritto lo si deduce aggiungo solo che a volte dobbiamo parlare anche delle donne, non per difenderle, non per esporle, ma per comprenderle. Se comprenderle si può….:)

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