lunedì 25 gennaio 2010

La voce pura

Sarò veloce questa sera, perchè sono stanca e le parole e le voci risuonano lente e affollate nella mia testa. Sto riascoltando un'intervista che abbiamo fatto e per la prima volta ho fatto pace con la mia voce.
Ricordavo di averla sentita squillante, quasi fastidiosa, infantile.
Invece adesso la risento stranamente matura, sicura, pulita.
Forse è anche merito di un'amica che mi ha scritto dicendo (cosa che non mi aspettavo) che le manca la mia voce, per lei bella e vivace.
A volte, quando siamo presi a cercare di correggere i difetti o a trasformare una sfumatura, non ci accorgiamo che sono proprio le cose inavvertitamente insignificanti che fanno la differenza. I dettagli che facciamo passare senza controllo al varco dello specchio catturano l'amore di chi in silenzio ci osserva.
Alcuni gesti, le espressioni che non sappiamo riprodurre per noi stessi, i suoni, una parola incastrata in bocca. Non lo sappiamo, ma lì dentro siamo un po' più belli, un po' più puri.

Però oggi volevo raccontarvi di un incontro speciale, perfettamente newyorchese.
Ormai con Paul Auster vi ho stressato abbondantemente (colpa del libro che ho letto qui). Oggi chiudo la parentesi che lo riguarda perchè l'ho incontrato.
L'ho ascoltato parlare (e per la prima volta non c'era un interpete), ho toccato la sua voce pura e nella sua esperienza di scrittore, nelle sue incredibili fragilità e fatiche, ho trovato forse la risposta di cui avevo bisogno ieri.
Mi serviva qualcuno con cui parlare, ma ho trovato qualcuno che ha saputo cosa dirmi.
Avrei voluto fargli una domanda, chiedergli "come si fa ad affrontare il proprio lavoro quando questo diventa troppo grande, ingonbrante, quando si aspetta troppo da te? Come fai a dargli la forma a cui avevi pensato all'inizio se durante il viaggio la materia stessa muta?". Magari in inglese non l'avrei detto proprio così, ma comuqnue non hanno dato spazio alle domande e quindi mi sono accontentata di leggere una risposta tra le righe.
Si fa facendo un passo indietro.
Recuperando l'origine e, armati di passione, si taglia, scolpisce e incrementa la materia del proprio sogno oscuro.

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