Vivo ad Harlem da tre mesi, sulla 153esima e St.Nicholas Ave.,ma non conoscevo Harlem.
Transitavo di qui per andare altrove. Per raggiungere la metropolitana e scendere downtown Manhattan o per tornare a casa. Al limite facevo un giro veloce per fare la spesa nella grocery più vicina. Qualche volta invece mi sono goduta il puro jazz del St. Nick’s Pub.
Questa grigia domenica mattina ho deciso di esplorare il mio quartiere. È una giornata tranquilla. Passeggio e osservo alcuni bellissimi edifici residenziali. Palazzine di quattro, cinque piani vecchio stile, stile newyorchese.
Sugar Hill, la zona in cui mi trovo e che parte dalla 143esima alla 155esima, è fatta di colline, le strade si arrampicano in salite e lassù, in alto vedi trionfare chiese, case e parchi.
Qui, ho letto, hanno vissuto Duke Ellngton, ‘Sugar’ Ray Robinson e diversi altri.
Quando dico a qualcuno che abito ad Harlem leggo sul loro volto la prima pallida reazione di perplessità. Non so se sia l’espressione di un ancestrale razzismo o l’ostilità della leggenda. Harlem era sicuramente una zona poco raccomandabile, soprattutto per una ragazza bianca. Ma oggi è diverso. È un territorio misto.
Sono stati fatti grossi investimenti economici e immobiliari per recuperarla.
Certo è evidente la differenza con il resto di Manhattan. Culturalmente, economicamente e socialmente. Ma questo è parte del suo fascino.
Ci sono tante famiglie, scuole, chiese. Camminando sono passata affianco ad un campo di basket (quelli filmati da Spike Lee per intenderci) e un gruppetto di ragazzini stava giocando. Il più piccolo di loro era snobbato dai più grandi e doveva accontentarsi di starli a guardare seduto su quello che era per lui un pallone da basketgigantesco. Lo guardavo e me lo immaginavo da grande riscattarsi magari al Madison Square Garden con la maglia di una squadra importante (speriamo per lui non dei Knicks). Ho visto i saloni di bellezza con le donne nere in fila sotto i caschi e le bambine farsi sistemare e intrecciare la gran massa di capelli crespi. Una lunga vita di vanità e sofferenze che imparano a sopportare presto.
In questa zona di Harlem le lingue si mischiano. Lo slang dei neri, lo spagnolo caraibico dei cubani e l’accento messicano. La moda è un pianeta a parte. Eccentrica, fosforescente, esasperata. Che non avrebbe senso e vita al di fuori di questi confini.
Ieri una ragazza mi ha fatto i complimenti per gli stivali, poi ho visto i suoi leggins dorati e metallici e mi sono preoccupata!!
Sono uscita troppo tardi per andare ad assistere ad una messa e ascoltare i gospel. Camminando però ho spiato attraverso il vetro di una porta la celebrazione di una messa, metodista o battista non saprei.
Il pastore concitato proclamava la parola del Signore ad una piccola platea un po’ annoiata.
Sarei voluta entrare, ma la cosa strana era che la “chiesa” era una sorta di saletta condominiale dove si stava tenendo la riunione del vicinato. Solo che in più aveva pesantissimi e pretenziosi lampadari di cristallo. Sapevo che sarei voluta restare poco e mi sarei sentita inopportuna ad entrare, farmi notare, uscire, farmi notare di nuovo (malamente).
In questa zona di Harlem però mancano i posti carini in cui sedersi a mangiare o bere un caffè. Non c’è l’atmosfera e la varietà di scelta dei “villaggi”.
Anche oggi ho messo in borsa il mio PC per sorseggiare un caffè e costruire una storia. Ho scelto Starbucks, uno di quelli tranquilli e accoglienti, con gente seduta a studiare, leggere o lavorare, e la musica di sottofondo che piace a me (The way you look tonight, Georgia on my mind… ) sono le voci gracchianti di una musica che resiste alla tecnologia, alle mode, e sa farti compagnia ovunque tu sia. Specialmente se sei in cerca di parole e tenerezza. La tua.
Domani sera vado a sentire Paul Auster che presenta il suo libro da Barnes & Nobels, chi vuol venire con me?
2 commenti:
Quanto vorrei essere con te a sentire Paul Auster!!!!magari se mi impegno riesco ad immaginare le vibrazioni...tu tienimi un posticino accanto a te...mi manchi tanto piccola newyorkese!
Ila
IOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ioio
Posta un commento