Professione reporter

Scusate il ritardo cari lettori, ma ieri sera ho finito di scrivere un articolo all’una passata e non ce l’ho fatta ad osservare il sacro rito serale: aggiornare questo blog.

Lo faccio adesso, spiegandovi perchè ho scitto un articolo all’una di notte e perchè ho scelto questo titolo.

New York è la città che non si ferma e ti trascina nei suoi mille satelliti rotanti.
Contacts, sono questi i ponti che li legano. Conosci qualcuno che potrebbe presentarti qualcun altro, che magari ha un’idea e cercava qualcuno come te per realizzarla.

Ma non è come in Italia. Non si tratta di raccomandazioni (non sempre almeno) e se non sei meritevole l’occasione la perdi. Soprattutto qui è tutto veloce, il tempo è prezioso, nel bene e nel male. Se sei a Philadelphia e parli con un ragazzo di Miami di quello che fai, lui, mentre chiacchierate (e forse nemmeno ti ascolta...) prende il cellulare e manda un messaggio ad una sua amica in Florida per sapere se conosce qualcuno che faccia al caso tuo, lei risponde istantanemente e ti manda la mail di una sua amica a New York. La settimana dopo incontri l’amica per un bicchiere di vino e poi le ti presenta......
E questo è solo uno dei tanti passaggi che avvengono quotidianamente.
Un contatto (questa volta italiano) mi ha portato alla professione reporter.

Ho cominciato a scrivere per un magazine on line che racconta l’universo italo-americano di New York. Vado in missione ad un evento, ogni giorno ce ne sono centinaia in città, e poi lo recensisco. Presentazione di libri, mostre, conferenze stampa, pranzi di beneficenza, spettacoli, concerti....il mondo che si muove, crea e comunica.

E questo mi eccita perchè mi permette di vivere New York, di conoscere gente nuova, di far circolare le mie energie, di scrivere e di creare una spessa e interessante rete di contatti, che non posso nemmeno immaginare dove mi porterà. Il bello è lasciarsi andare e sorprendersi.

And so, da adesso le mie parole si moltiplicano....

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