venerdì 11 dicembre 2009

A matter of soup

Sta diventando la routine della pausa pranzo. Ogni tanto cerco di variare e risparmiare portandomi il pranzo da casa, ma sempre più spesso (forse per merito delle condizioni atmosferiche?) cedo alla soup.
Ogni diner, tavola calda, ristorante e supermercato ha, accanto al reparto panini e insalate, le zuppe.

Potreste pensare che sia esagerato dedicare un post intero alle zuppe...ma forse non lo è.
Perchè le zuppe, e le insalate, raccontano parte delle abitudini degli americani. O almeno dei newyorchesi....o degli abitanti di Manhattan (che molti considerano essere l'unica popolazione degna di attenzione e considerazione. Non avete mai sentito dire che il mondo inizia e finisce a Manhattan?).

La scelta è una filosofia di vita.
Qualcuno di voi ricorda Novecento? Su quella scaletta Novecento guardava la terraferma e perdeva lo sguardo sulle infinite possibilità che si srotolavano davanti a lui. C'erano troppe scelte da quella parte, troppe forme, troppa vita. Come sceglierne una?
Se Novecento fosse sbarcato a Manhattan sarebbe sbiancato davanti alla prima caffetteria. Espresso, Regular, Americano, Americano Macchiato, Latte, Cappucino, Mocha, Latte scremato, Hot, Cold, con cannella, caramel, ...
E le insalate non sono da meno. Ti lasciano prendere il tipo di foglie di insalata che vuoi, poi ti avvicini alla cassa e loro, come stregoni (o come Topolino in Fantasia) mischiano la tua insalata con salse, ingredienti e pozioni magiche dentro un contenitore gigante.
Le zuppe sono un territorio un po' più neutrale e sintetico. Non nel senso della materia (o almeno spero), ma nel senso che è tutto già deciso. Sei tipi di minestre (c'è sempre quella con il pollo e i noodle) e tu decidi se te la vuoi portare via nel contenitore small o large (perchè almeno una decisione nella vita bisogna prenderla!).

Altro dettaglio affascinanante (con i pro e i contro) è la nuova tendenza a mettere, accanto al prezzo, le calorie di ogni cibo. La qual cosa consola la coscienza quando rinunci a un mega panino con il tacchino E il bacon a vantaggio di una minestra (magari small), ma comincia ad essere una minaccia la sera in cui siedi nel classico American restaurant e tutte le portate indossano con orgoglio le loro migliaia di calorie.
Mi è successo sabato scorso, una tragedia! La scelta più caloricamente economica è ricaduta su...no, neanche ve lo dico!

Quindi le soup svelano tutti i loro vantaggi:
-hanno sapori generlamente semplici
-riscaldano (grazie al cielo!!)
-sono economiche
-sono leggere
-sono, ipoteticamente, sane.

E il pomeriggio, quando riscopro le tenebre della fame, mi butto su un biscotto al cioccolato, tanto a pranzo ho mangiato solo una minestrina!!

2 commenti:

Simona ha detto...

Amica ti ricordo che tu la fissa della zuppa ce l'avevi pure in Italia: ti ricordi le zuppe Dimmidisì che ci dividevamo? E poi il pomeriggio verso le 17 i crampi allo stomaco...hahahahaha

Ma quanto mi manchi...?
Buona giornata
S

Anonimo ha detto...

...devi resistere solo fino a marzo... poi le zuppe non ti serviranno più, almeno x riscaldarti...

ioio