sabato 5 settembre 2009

La vergogna

La vergogna non esiste. Quella patina sottile che protegge la nudità, del corpo, dell'anima o della mente, non fa alcuna differenza. E' una membrana umana che ci permette di accudire e far crescere nell'intimità la parte di noi più segreta e viva. Una specie di placenta in cui prendono forma le idee, i sogni, le incertezze e le più imbarazzanti e orride paure. Lì dentro solo noi possiamo accedere e, in silenzio, lontano dal caos, le possiamo soppesare, misurare e capire.
Poi, una volta pronti, se vogliamo, possiamo raccontarle agli altri.
Ecco, questa membrana si è spezzata, il liquido amniotico che attutiva il rumore del mondo è defluito lasciandoci secchi, aridi. Se nessuno si vergogna più di niente allora si sente libero di dire e fare qualsiasi cosa, di esporsi senza aver prima misurato il senso di ciò che alimentava. Le idee e i sogni non crescono più, i corpi esposti dei nostri segreti marciscono al sole appestando l'aria. Non riesco più a respirare in questa città di urla e carne cruda.
Non si vergogna la politica, non si vergogna la religione, non si vergogna l'arte. I bambini nascono e crescono incoscienti e ignoranti. Nessuno ha detto loro che avrebbero dovuto portare con sé la memoria della loro prima casa. L'ultimo nido protetto, lontano dal caos.

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