C'era il sole oggi, quello che evoca la primavera, che fa venire voglia di andare al mare e dimenticare un po', sotto le coccole di tiepidi raggi.
Così ci sono andata al mare (idea poco originale visto il dannato traffico!). Ho passeggiato un po', mi sono sdraiata sulla sabbia e, ascoltando la musica dall'i-pod, ho osservato il cielo. Avete mai provato a girare la testa il più possibile e guardato il cielo al contrario? Ho visto la Luna sotto la superficie del cielo, ho visto le nuvole giocare e raccontarsi storie. Ho visto il vento e le ombre chiare della libertà.
In genere vado al mare perchè ho bisogno di capire, di sciogliere la tensione della malinconia o dell'insoddisfazione. Ci vado, specie d'inverno, quando devo parlare faccia a faccia con i miei pensieri. E la cosa strana che accade ogni volta è che quei pensieri, arrivati al momento di un confronto, scappano via. Il mare mi calma e mi confonde. Mi ricorda chi sono e che qualsiasi cosa stia facendo, che mi rende triste o insoddisfatta, non è la verità completa della mia esistenza. E' solo un pezzetto di ciò che sono, a cui a volte, travolta dalle circostanze, do troppa attenzione ed importanza. Io sono altro, sono una creatura complessa, che ha consapevolezza di ciò che è ma non di dove stia andando. E sulla spiaggia, una spiaggia qualsiasi, mi ricordo che andare è ciò che conta, non la destinazione. Per me questa è una grande consolazione. Perchè so che nella mia vita non c'è posto per un solo modo di vivere. Non avrò un solo lavoro, una sola casa, un solo sogno da realizzare. Ho una rete di dubbi e curiosità e arriva il giorno in cui la strada prende una svolta e io, incosciente e testarda, la seguo, ricominciando ogni volta daccapo. Tanto c'è il mare che mi ascolta paziente. Che c'entra la cioccolata? Mentre scrivevo l'ho bevuta calda (e mi sono scottata !!).
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