Notavo che...
NY mi ha fatto involontariamente un nuovo regalo con l'arrivo della primavera.
In maniera misteriosa da un giorno all'altro sono apparsi ovunque coloratissimi tulipani.
Li ho notati per la prima volta in un giardinetto pubblico di Harlem, mentre tornavo una sera a casa dal supermercato. Li ho rivisti poi nei grandi vasi che costeggiano e decorano Park Avenue.
Un po' alla volta ho cominciato a notarli ovunque. Eppure NY non sa che proprio i tulipani sono tra i miei fiori preferiti. E' vero che non profumano come le rose o le peonie, che non li puoi sfogliare come le margherite sospirando l'amore, è vero che non si schiudono con il sole o con la luna, ma sono colorati e sanno di forza e morbidezza. Hanno lo stelo tenero, ma resistente, flessuoso per danzare con il vento, senza spine e con poche foglie geometriche. I petali si abbracciano e si raccolgono in un bocciolo colorato. Sono etereni bambini, non sbocciano, non si aprono, si lasciano ammirare, nelle strade di cemento e acciaio di una metropoli indelicata.
Ho visto...
Ieri sera sono andata a sentire una cantante di tango con degli amici, nell'Upper East Side.
L'appuntamento era alle 7.30 pm, per passare il tempo dopo il lavoro sono andata in una libreria a fare delle ricerche sull'86esima e Lexington.
Il cielo era grigio e distillava gocce di pioggia.
Imboccando la metropolitana ho visto un oratore leggere ai passanti indifferenti brani della Bibbia. Eccolo lì un altro fanatico religioso, un presunto profeta che deve salvare le nostre anime di peccatori, colui che porta la parola di Dio alle porte di una lurida metropolitana che sa d'inferno.
A un passo da lui mi accordo che la sua Bibbia è una lastra di pixel che si bagna di quella pioggia inconsistente. Sta leggendo da un ebook. Sorrido...non c'è più religione...
Ho scoperto...
Il sapore dei pretzel. Li vendono ovunque nei carrettini che vendono anche gli hot dog. Un po' per ignoranza, un po' per diffidenza, non li avevo mai provati. Poi qualche tempo fa Marina me l'ha fatto assaggiare. Un concentrato di carboidrati che danno le soddisfazioni che solo i carboidrati sanno dare. Quelli degli ambulanti non sono male, alcuni migliori di altri. Anche i prezzi variano, a seconda della zona. A Brodaway il sabato sera ti chiedono $3, a SoHo una mattina qualsiasi te ne bastano $2. Ma il migliore è indubbiamente quello di Aunt Annie, una catena che li sa fare con maestria. E lì insieme alla forza del carboidrato senti anche lo spessore del burro....that's America....bene e male a confronto in un solo morso...nè vincitori nè vinti.
Mi hanno mostrato...
Tutte le strade portano a Roma. Pure dove Roma non c'è, ma con un po' di fantasia è facile immaginarla. La domenica prima di Pasqua sono stata a Brooklyn con degli amici per un brunch (credo di averlo raccontato).
Uscendo un amico mi ha fatto fare un giro largo prima di arrivare alla metropolitana.
Voleva farmi vedere Roma. Ero scettica.
Siamo passati per il quartiere ebraico, dove tutti sono ortodossi, parlano yiddish e ti guardano con diffidenza. Poi abbiamo raggiunto un piazzale. Il capolinea di alcuni autobus e sullo sfondo il "cupolone". Il piazzale dava davvero l'idea di una fermata romana, senza infamia e senza gloria, solo difficile da trovare da queste parti, familiare per una italiana.
Il cupolone, che emergeva orgoglioso tra i cavalcavia e le palazzine di periferia è la sede di una banca....quindi non ci sono troppe differenze con l'originale, mi viene spontaneo aggiungere!
Aveva ragione il mio amico, volendo, in quel quadrato di cielo, possiamo trovare un quadrato di casa.
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