Ha cominciato a nevicare ieri notte, qui nella grande mela bianca.
Questa mattina mi sono svegliata alle 7, ho guardato fuori dalla finestra e ho capito che non sarei riuscita ad arrivare in ufficio. Ero stanca e sono tornata a dormire. Alle 08.45 mi sono alzata di nuovo,ho guardato fuori dalla finestra e niente da fare...la neve era un deserto freddo che non si lasciava attraversare.
Mi sono alzata ho fatto colazione e ho pensato seriamente di restare a casa tutto il giorno a scrivere e vedere dvd.
Mentre riflettevo e leggevo le mail ho aperto il barattolo di nutella e ho cominciato ad affondarci (nota: ieri sono stata per lavoro ad un evento di promozione del cibo italiano....destino ha voluto che stessi accanto allo stand di Ferrero...so' disgrazie. Alla fine mi hanno regalato un barattolone del nettare degli dei, non l'ambrosia, la nutella...Omero e gli altri si erano sbagliati. Come non accettare?). Ad un tratto ho capito che se fossi rimasta a casa in un giorno di neve con la compagnia di un vasetto di nutella innamorato, avrei perso il controllo della situazione. Mi sono lavata, vestita, ho infilato gli stivali da neve di Lara (che sta in infradito in California!!) e ho affrontato le intemperie e raggingere l'ufficio.
Non è certo la prima nevicata che fa da quando sono qui, ma così tanta neve non l'avevo mai vista. E' pazzesco come anche in pieno centro la neve riesca ad assorbire i rumori. Questa metropoli in perenne movimento, che genera rumore e urla e canta e balla e impreca e ride ad ogni livello, riesce a costruirsi dei silenzi perfetti che non ti spieghi.
Mi trovo nel bel mezzo di quel silenzio ogni volta che la sera mi capita di attraversare Washington Square. Anche nel più freddo degli inverni quell'assenza di suono, quella sospensione, ti avvolge e ti scalda. Uno strato invisibile di protezione, una bolla di sapone in una fumeria d'oppio.
Fiocchi giganteschi si sono arrotolati su se stessi freneticamente ad ogni ora del giorno.
Poi verso le 6.00 lascio l'ufficio e dal cielo l'aria scende pulita. Pausa.
Faccio in tempo ad arrivare a casa con calma, ancora sedotta dalla scena.
Gli stivali di Lara rendono l'attraversamento delle pozzanghere e dei marciapiedi innevati un'esperienza inedita e molto più felice.
Sono rimasta a casa questo venerdì sera. Ho visto il film di Sex and the city, ho scaricato le foto della giornata e adesso vado a dormire, sperando di poter uscire almeno un po' domani. Fare un giro in un museo, andare al cinema, cambiare prospettiva, cercare New York under the snow...under my skin...
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