sabato 27 febbraio 2010

Stati d'animo alterati

Questa mattina, mentre ero ancora stordita dal sonno e preparavo il caffè, la notizia del devastante terremoto in Cile mi ha stracciato.
C'è stato per ore un assurdo ponte di notizie internazionale. Io qui negli States che cercavo di contattare i miei cugini in Cile con facebook e poi giravo le informazioni ai miei genitori a Roma via skype. Per fortuna tutta la famiglia sta bene, ma i danni e la paura sono stati terribili.
Quando un mio amico dall'Italia mi ha dato la notizia non realizzavo l'entità del dramma. Non le capiamo mai le brutte notizie all'inizio, cerchiamo una via di fuga dall'immaginazione. Poi ho cominciato a seguire la CNN e ho realizzato cosa stava accadendo. E ho avuto paura.

Verso le 14.00, dopo essermi un po' tranquillizzata, ho deciso di uscire.
E una giornata nuova e completamente diversa ha preso forma.

Ho pranzato da Le Pain Quotidian, quello sulla 65esima e Columbus Ave.
Avevo con me il pc e ho portato un po' avanti il romanzo.
Poi mi ha chiamato Marina e ci siamo date appuntamento per le 15.30, destinazione Guggenheim Museum.
Il museo si trova sull'East Side, dall'altro lato di Columbus Ave, un bel po' più su. Abbiamo preso la metro per avvicinarci di una ventina di blocchi e poi abbiamo attraversato a piedi Central Park. Sempre più innevato.
Ecco qui un'altra faccia di questa giornata. Questa faccia aveva l'espressione di due bimbe di sei anni felici di giocare con la neve. Camminare, affondare, inciampare e rotolare sulla neve nel mezzo di un parco gigantesco nel cuore di Manhattan non ha prezzo. Ho perfino fatto l'angelo sulla neve...finora l'avevo visto fare solo nei film!

Al Guggenheim oggi c'era la donazione libera per entrare...pidocchiosi $4 per vedere:Picasso, Chagall, Miro... l'Avant-guarde Française e giocare con Marina a dare un nome alle suggestioni che i quadri ci trasmettevano.
Qualche esempio: "Piccolo Principe", "Fifth Avenue", "Estate in Andalusia", "Musica morta","Esile" (che detti così mi rendo conto non hanno alcun senso...ma lì per lì a noi sembravano perfettamente logici!)...ma la cosa più bella dell'esperienza al museo non è tanto la mostra in sé, ma l'happening che ti coinvolge entrando.
Hanno messo insieme questo percorso di vita che ti accompagna lungo la spirale in ascesa dell'edificio.
All'ingresso c'è una coppia che nel bel mezzo della hall simula un poetico amplesso (all'inizio dici "ma sti due??"...poi pensi "dura la vita a fare questa messa in scena tutto il giorno"). Poi ti viene incontro un bambino di circa dieci anni che ti chiede cos'è per te il progresso e mentre ne parlate cominciate a camminare e a salire finchè il bambino dà il cambio ad una adolescente che ti parla di libri e di come la letteratura possa cambiare la vita delle persone....la ragazza scompare quando entra in scena un ragazzo di circa trent'anni che ti invita a parlare di felicità...camminiamo insieme e parliamo dell'importanza di condivivdere la felicità con gli altri per darle un senso, finchè il ragazzo non ti lascia nelle mani di una donna anziana....lei chiude il viaggio di una vita tornando a parlare di progresso e di rapporti umani.
L'ho trovato geniale ed emozionante.

Alle 19.45 il museo chiudeva e così siamo andate alla ricerca di un posto in cui prendere un thé prima di salutarci. Ma chi crede che New York City sia la città che non dorme mai in realtà sbaglia di grosso...soprattutto pensando all'Upper East Side.
Cammina cammina cammina...niente da fare, decidiamo di tornare indietro. Direzione Times Square. Un'altro volto da dare a questo sabato.

Dall'atmosfera intellettuale e raffinata del Guggenheim ci trasferiamo a quella rozza e profondamente americana del BBQ, il mega ristorante affollato e rumoroso dove si serve la cucina americana pura e dura: Mr. Hamburger e tutta la sua famiglia.
Io ho deciso di provare un po' di insana tradizione, le costolette di maiale in salsa bbq e backed potato. La cultura di un popolo passa anche per la tavola, ed io sono qui per conoscere.

Tornata a casa pensavo che la giornata fosse stata sufficientemente piena di stati emotivi diversi, ma mancava un ulimo particolare.
Ho scoperto che sulla abc all 23.00 avrebbero dato Harry ti presento Sally, la mia commedia romantica preferita...potrei sentirla anche in greco o mandarino e riderei e mi emozionerei ancora.

Ora sono pronta per andare a dormire. Con il mio paese originario lontano e ferito nel cuore, un destino incerto ed una giornata emotivamente instabile.

Nessun commento: