mercoledì 10 febbraio 2010

30 minuti di felicità

Partiamo dalla brutale considerazione che questo non è un momento facilissimo.
La vita è fatta di equlibri e gli equilibri si fanno di opposti. Un giorno è tutto meraviglioso e siamo felici, il giorno dopo vorremmo nasconderci e arrenderci.
Ieri mi sarei arresa volentieri. Ma è dura raccontare le proprie malinconie a chi dall'altro lato legge alla lettera umori transitori e magari si preoccupa e vorrebbe fare mille domande a cui non mi va di rispondere.
Allora lascio scorrere la tela bianca e aspetto un momento migliore, per condividere la bellezza e dare spazio ad un terreno d'incontro più solido.

Oggi sono successe alcune cose che hanno dato un colpo alla fragilità di ieri.
E le racconterò così.
7 buoni motivi per essere uscita di casa questa mattina e aver affrontato la tempesta di neve.

1. Per attraversare Harlem, tra la 153 e la 145, e vederla bianca, candida, silenziosa. Di quelle immagini che escono da un libro, che si possono solo pensare e difficilmente cogliere nella realtà. Quando cammini e affondi i piedi nel tessuto molle della neve, quando respiri e non senti il freddo ma l'inverno, quando le strade sono silenziose e la gente sussura per non rompere questa quiete immobile e fragile.

2. Per trovare posto nella metropolitana mezza vuota. La maggior parte dei pendolari è rimasto a casa. Scuole e uffici sono rimasti chiusi. Gli aerei non decollano, le macchine non partono, l'orologio si ferma. Io mi siedo, scelgo uno posto fra i tanti, apro il libro e viaggio.

3. Vedere questa nevicata costante, durata tutto il giorno, dal 28 piano dell'ufficio. Sembrava di stare dentro un pandoro. La neve era così fitta e veloce... zucchero a velo sulla città, oggi solo dolce.

4. Vivere una giornata di lavoro che assomigliava a quei giorni di scuola un po' pigri, con insegnanti e alunni che si prendono qualche ora per conoscersi, per fare domande, scherzare, guardare fuori dalla finestra e chiudere per una volta il registro. Oggi niente interrogazioni, un po' di ripasso e lettura di giornali.

5. Ricevere un pacco regalo gigantesco che non riesci neppure a scartare per quanto è grande. E il fiocco rosso lo puoi usare come tappeto oppure all'occorrenza ti ci puoi fare un vestito. Due persone mi hanno fatto quel regalo, e dentro ho trovato le parole di chi non mi ha mai visto o mi ha frequentato poco, ma dietro i miei racconti ha riconosciuto un mondo simile e mi ha teso un abbraccio. Con semplicità mi hanno attivato miliardi di molecole di vita. Volevano difendermi e senza saperlo, mi hanno salvata.

6. Trovare dopo due minuti da regalo di cui sopra, un'altra inaspettata sorpresa. Per non farci usicre con la neve e il vento, in ufficio hanno avuto la gentile pensata di offrirci il pranzo. Ma non un pranzo qualunque: un pranzo italiano. Panini di casa. Prosciutto crudo, cotto, salame, mortadella, mozzarella, formaggio, pane fresco e croccante di grano duro, cantuccini...una festa! E mentre scrivo mi faccio tenerezza da sola perchè sono le cose più banali da trovare in Italia.
Eravamo in tre italiani attorno al tavolo della sala riunioni e sembravamo gli affamati della Caritas! Avremmo picchiato una vecchietta per una fetta di salame, non riuscivamo a trattenere urletti impazziti e la foga di sentire quei sapori ci ha saziato in due minuti...ma non era una questione di fame, era una questione di sapori. Di appartenenza.

7. Affacciarsi al finestrone del grattacielo e contare i passanti. Ce ne erano così pochi che li potevi contare. Formichine bianche attente a non scivolare. E poi scendere, fare la formnichina che torna nella sua tana (ma le formiche hanno una tana? no..sarà il formicaio...vabbè, lì)per cenare con un'amica ordinando la consegna a domicilio della cena cinese, vedere un film e guardare fuori dalla finestra i rami degli alberi che si appesantiscono di neve. Chissà come la chiamano gli eschimesi questa neve qui, loro che usano centinaia di nomi diversi per quello che a noi sembra un'unica cosa.

1 commento:

mr ha detto...

Il regalo lo fai tu a noi, mettendoci tutto il tuo sentimento….una parola sola, stavolta….ma che ha infiniti modi di essere, tutti unici, sorprendenti…Ecco, vedi, il tuo sentimento vola lontano, viaggia più di quanto tu possa credere, ma poi torna, quando meno te lo aspetti e…magia…..ti salva e trasforma la tua giornata!