Ci voleva una temperatura massima di -2°C per tenermi in casa tutto il giorno.
E così ho avuto la mia giornata senza.
Sfortunatamente anche senza musica, perchè il mio ipod mi ha abbandonata. Spero in un'improvvisa resurrezione.
Il vaso vuoto di questa giornata l'ho riempito in parte rivedendo in Tv C'è posta per te (il film, per chi avesse qualche dubbio), sonnecchiando, leggendo e finalmente scrivendo.
Chissà perchè a volte le cose che più amiamo le teniamo a debita distanza, con reverenza, rispetto e paura. "Non sono in grado di andare avanti", "non sono abbastanza concentrata", "guardo prima le e-mail", ... giro intorno a questo file chiuso con inquietudine ed eccitazione, finchè non mi decido ad aprirlo.
Rileggo le ultime pagine ed ecco le nuove parole comporsi magicamente sulla tastiera. So dove la storia sta andando e sento l'urgenza di scriverla prima di perdere la memoria della strada invisibile che ho tracciato davanti a me.
Ci sono i personaggi e gli eventi che li raccontano e mi diverto a scoprire con facilità i dialoghi che collegano i fatti e danno forma a delle idee imperfette.
Perchè ogni volta dimentico quanto sia divertente, faticoso ed emozionante comporre delle storie? Dovrei andare avanti senza riposo, senza tregua, senza paura.
Credo che ci si senta davvero a casa in un posto quando, dopo diverso tempo, dopo aver perlustrato il territorio e aver dato fuoco alle prime emozioni, ci si ritrova confortevolmente a casa e si apre la porta del proprio mondo interiore.
Domani ricomincerà la corsa, inizierò persino la palestra, programmerò forse la settimana, affronterò come al solito impreparata l'inverno, ma avrò lasciato una porta aperta...quella che mi lascia libero accesso al romanzo e alla voglia, la passione e il bisogno di scrivere.
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