Atto I, Sabato 05 dicembre.
Questo post lo scriverò in due tempi, perché sto per uscire e temo che al ritorno sarò troppo stanca per capire cosa scrivere.
Oggi è piovuta neve.
Non è stata una nevicata vera e propria, perché non fa ancora abbastanza freddo per la neve.
Era piuttosto una pioggia bianca e silenziosa.
Sono finalmente andata a comprare gli stivali per l’inverno e sono riuscita a trovarli carini, caldi, resistenti e comodi (mi spiace, quest’inverno neanche ci provo a “crescere” un po’… si cammina troppo per sopportare i tacchi). Li ho indossati subito perché la pioggia/neve era torrenziale.
Ah! Ma questa ve la devo dire … una donna è entrata nel negozio di scarpe in infradito perché non si voleva rovinare la pedicure … peccato che adesso avrà i piedi in cancrena!!
Il che ha definitivamente chiuso il mio capitolo dedicato a comprendere i comportamenti climatici dei newyorchesi, semplicemente non li capirò mai.
Ho continuato a passeggiare per Columbus Avenue e poi ho scoperto il prezzo della felicità.
Non quella felicità che dura per sempre (che poi vai a trovare chi ti dice che esiste), ma quella felicità che dura un momento, e poi sei tu che quel momento te porti dietro per sempre.
Bè costa $ 3. Un cookie semplice semplice, giusto di compagnia, e una delle cioccolate calde più buone che ricordi. Non c’era posto per sedersi alla Magnolia Bakery così ho preso il mio bicchiere caldo di cioccolata e ho continuato a passeggiare sotto la neve.
E questo è un piccolo, perfetto, momento felice.
....sono le 3.00 passate, sono tornata a casa e non ce la faccio proprio a scrivere il resto, perciò il II Atto lo scriverò fra 6/7 ore, quando mi sveglierò per affrontare i programmi di domenica...
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